sabato 5 gennaio 2013

Stefano Grondona



“Il suono di Antonio de Torres”
Altrecorde e la Fondazione Pietà de' Turchini (CMA) continuano la loro proficua collaborazione proponendo per la città di Napoli ancora una volta un evento unico, di levatura internazionale, presentando, Venerdì 18 Gennaio 2013 alle ore 20.30 nella chiesa di Santa Caterina da Siena, un nuovo incontro con il suono di Antonio de Torres, considerato il massimo costruttore di chitarre di tutti i tempi.
Questa volta il concerto sarà tenuto dal Maestro Stefano Grondona, per la prima volta a Napoli, uno dei massimi esponenti del chitarrismo internazionale e grande esperto di strumenti storici.
Il programma spazierà dalle trascrizioni di Miguel Llobet da opere pianistiche fino alla musica che il grande compositore giapponese Tōru Takemitsu ha dedicato alla chitarra.
La cifra interpretativa altissima di Stefano Grondona ed il suono sublime dello strumento costruito da Antonio de Torres fanno di questo appuntamento un evento imperdibile.


Dedizione assoluta ed anticonvenzionale alla musica: questa è la cifra distintiva dell’arte di Stefano Grondona, preclara fin dai suoi esordi.
Nato a Genova il 21 Luglio 1958, si è imposto giovanissimo come vincitore dei più prestigiosi concorsi internazionali (Parma, Alessandria, Gargnano, Palma de Mallorca, Città del Messico, Leeds Castle, Monaco), al punto che Andrés Segovia, in una intervista del 1985, lo menzionò come uno dei suoi quattro allievi più significativi; gli altri tre erano John Williams, Oscar Ghiglia ed Alirio Diaz, artisti già nel pieno della loro maturità artistica.
Eppure Grondona non ha mai sfruttato il suo brillante esordio per inseguire un presenzialismo concertistico e discografico, ma al contrario ha scelto di avventurarsi in territori di ricerca all’apparenza ombrosi, ma decisivi per definire una visione personalissima e insieme archetipica della chitarra.
Ecco le sue trascrizioni, Bach in primis, ma anche Froberger e Scarlatti, scevre da finalità competitive con le versioni originali, perché rivolte ad una trascendenza che supera il virtuosismo, nel nome di una chitarra che non imita, ma evoca.
Ecco la riscoperta di Miguel Llobet, compositore-chitarrista profondamente innovativo e partecipe del Modernismo catalano, eppure ancora misconosciuto dagli stessi chitarristi.
A lui Grondona ha dedicato due ambiziosi progetti, attualmente in corso di completamento: la prima opera omnia discografica, in sette CD editi da Stradivarius, e una rinnovata edizione integrale delle sue composizioni, in quindici volumi, in corso di pubblicazione con l’editore Chanterelle.
E sempre a Llobet si ispirano gli ensemble cameristici fondati da Grondona: Nova Lira Orfeo, erede del gruppo Lira Orfeo, ideato e diretto dal maestro catalano agli albori del Novecento, e il duo con la chitarrista Laura Mondiello, con cui Grondona ha riscoperto e ripercorso il repertorio che Llobet aveva dedicato al proprio duo con l’allieva María Luisa Anido.
Le registrazioni discografiche, di cui Grondona cura tutti gli aspetti, dall’editing al booklet, sono diventate un punto ineludibile di riferimento per il pubblico e la critica, ed hanno meritato premi di notevole prestigio: il CD La Guitarra de Torres ha ricevuto nel 1999 la “Chitarra d’oro” per il “miglior CD dell’anno” al Convegno Nazionale di Alessandria, ed è stato segnalato tra i migliori CD dell’anno dalla rivista tedesca Klassik Heute; Lo Cant dels Aucells ha bissato nel 2002 la “Chitarra d’oro”; Respuesta ha ottenuto nel 2007 il prestigioso “Editor’s Choice” della rivista inglese Gramophone, mentre nel 2008 lo stesso CD è stato incluso da La Vanguardia nella collezione di dischi dedicati ai compositori catalani preparata in occasione della celebrazione dei cento anni del Palau de la Música di Barcellona; nel 2011 è stata la volta di Grondona plays J.S. Bach, premiato con cinque stelle dalle riviste Musica e Amadeus e Classic Voice.
Sempre a seguito della sua attività volta alla ricerca e diffusione della cultura e musica catalana, Stefano Grondona è stato insignito a Barcellona nel Novembre del 2005 del prestigioso premio IPECC, e il 27 Aprile 2011 della più alta onorificenza culturale catalana, la Creu de Sant Jordi, conferitagli dalla Generalitat de Catalunya, che raramente onora con questo riconoscimento personalità non catalane.
 
Intensa è da decenni anche la sua attività didattica, sia nei Conservatori sia nelle numerose master class, che tiene in tutto il mondo: in Italia si distinguono per continuità e intensità soprattutto le esperienze di Riva del Garda e di Ponte in Valtellina, determinanti, negli anni ’80 e ’90, per la formazione di una nuova generazione di chitarristi, mentre all’estero si ricordano in particolare i corsi patrocinati da due autorevoli istituzioni londinesi, la Royal Academy of Music e la GuildhallSchool, e quelli tenuti in Giappone a partire dal 1998, durante le sue nove tournée in quel paese, salutate dal mondo musicale nipponico con un favore pari a quello ricevuto a suo tempo dallo stesso Segovia e da Julian Bream. 

Da oltre vent’anni titolare di cattedra presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, Grondona ha saputo rendere la sua classe centro pulsante di meditazione strumentale, naturalmente aperta all’organologia, disciplina praticata con passione, non solo nel nome di una doverosa ricostruzione storica, quanto perché essenziale per l’analisi dell’interazione fra strumento e suono.
I frutti di questo impegno sono maturati attraverso la realizzazione di importanti mostre di liuteria (1994, 1995 e 1997) e di festival monografici (su García e Simplicio nel 2003 e su Vicente Arias nel 2005), che si sono svolti a Vicenza, ma anche a Ponte in Valtellina (sede degli incontri su David Rubio del 2002, e sulla chitarra spagnola del 2005), l’altro luogo d’elezione dell’agire creativo di Grondona; e il libro LaChitarra di Liuteria-Masterpieces of Guitar Making (2001), scritto a quattro mani con il liutaio Luca Waldner, rappresenta un importante punto di riferimento sul tema dei rapporti fra costruttori e strumentisti. Stefano Grondona è attualmente creatore e direttore artistico del festival ¡Guitarra! La voce del sublime che si tiene a Perugia.
Per lo speciale rapporto che ha saputo instaurare con gli strumenti del passato, Grondona è stato invitato a tenere recitals sulle chitarre Torres che si trovano al Museu de la Música (Barcellona, 2001, 2003, 2005, 2009) e al Palacio de la Guitarra (Ibaraki, 2000, 2001), ed a partecipare a concerti in memoria dei grandi liutai, quali Antonio de Torres (Almería 2006, Córdoba 2007), Robert Bouchet (Tokyo 1998) e David Rubio (Cambridge 2001), con il quale Grondona aveva collaborato tra il 1992 ed il 1999.



Info Biglietti e prevendite

Altrecorde:
Tel. 331- 99 33 552

Fondazione Pietà de’ Turchini:
Tel. 081 402395